Traduttori: la guida definitiva per stabilire tariffe competitive (2022)

 



Traduttori: la guida definitiva

per stabilire tariffe competitive (2022)

Sei un traduttore alle prime armi e non sai che tariffa stabilire per il tuo lavoro? Troppo o troppo poco, questo è il dilemma!

Non ti preoccupare, sei nel posto giusto. In questo articolo ti spiegherò come funziona il mercato, quali fattori tenere in considerazione e ti darò qualche consiglio che spero possa esserti utile.

In un mondo sempre più globalizzato come quello di oggi, il mercato della traduzione è costantemente in crescita. È vero che con le moderne tecnologie si è sviluppato sempre di più il settore della machine translation, ma per fortuna questo non esclude la presenza dell’essere umano (almeno per ora!). Infatti, solo i veri professionisti possono rendere un servizio di alta qualità, ma al prezzo giusto

La figura del traduttore è spesso sminuita dalle richieste dei clienti che pretendono prezzi da fame e che spesso vengono accettati per paura di rimanere esclusi dal mercato. Purtroppo, è proprio questo ragionamento a rovinare il mercato e il risultato è veder svalutato il proprio lavoro. Per evitare questo, ti aiuterò a capire in base a quali criteri un traduttore può stabilire la propria tariffa che sia proporzionata alla mole di lavoro richiesta e che, al tempo stesso, possa soddisfare i bisogni del cliente.

Innanzitutto, è bene sapere che la tariffa del traduttore non è fissa, poiché dipende da vari parametri. Solo una volta analizzati tutti questi punti sarà possibile stabilire un prezzo equo che rispetti tanto il traduttore, quanto il cliente. Vediamoli insieme!

Indice dei contenuti:

  1. La combinazione linguistica
  2. La tipologia di testo
  3. I tempi di consegna
  4. Come si misura la "lunghezza" di un testo?
  5. Il post-editing
  6. La transcreazione
  7. Consigli utili

1. La combinazione linguistica


È un elemento fondamentale in base al quale stabilire la propria tariffa. Infatti il prezzo subisce delle variazioni in base alla combinazione di lingue. Ci sono, infatti, coppie linguistiche molto comuni, come inglese-italiano, in cui la concorrenza è elevata poiché sono moltissimi i traduttori che lavorano con questa combinazione. 

In questo caso, quindi, la tariffa che si può stabilire sarà inevitabilmente più bassa rispetto a quella di combinazioni linguistiche meno diffuse. Prendiamo ad esempio la coppia cinese-italiano oppure arabo-italiano. Si tratta di combinazioni linguistiche molto meno comuni per le quali è più difficile trovare traduttori professionisti, quindi il prezzo sarà più elevato. 

2. La tipologia di testo

I testi di cui il cliente richiede la traduzione possono essere di varia natura, da testi generici a testi specializzati in determinati settori. Questi ultimi, naturalmente, sono pagati di più perché il traduttore deve essere in possesso di una conoscenza approfondita della materia trattata nel testo. Più un documento contiene nozioni specialistiche, più il prezzo è elevato. 

PRO TIP: Meglio scegliere fin da subito una sola specializzazione e rimanerle fedeli o specializzarsi in due o tre settori diversi?

Per Silvia Giancola,traduttrice, proofreader e post-editor, il modo migliore per affrontare gli alti e bassi della carriera da freelance è solo uno: non smettere mai di formarsi e ampliare pian piano la propria gamma di specializzazioni!

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3. I tempi di consegna

Le tempistiche sono uno dei punti dolenti del traduttore, poiché spesso ci sono clienti che pretendono tempi di consegna assurdi che rischiano di far calare la qualità della traduzione. Bisogna tener conto del fatto che un traduttore professionista traduce in media 1500-2000 parole al giorno e che un testo di media lunghezza può richiedere 2-3 giorni lavorativi. Ci sono casi in cui il cliente ha bisogno di una traduzione con urgenza, ma cosa s’intende per urgenza? Generalmente si tratta di una tempistica inferiore alle 24 ore oppure che richiede di lavorare nel weekend. In tal caso il traduttore può alzare il proprio prezzo standard, raddoppiandolo e, se si parla di una mole di lavoro significativa, addirittura triplicandolo.

Quindi, riassumendo, una richiesta di traduzione di un testo generico, con una combinazione linguistica comune e in tempi standard significa prezzo nella media. 

Una traduzione di un testo specialistico, con una combinazione linguistica poco diffusa e con urgenza significa prezzo elevato. 

Ovviamente non esiste solo il bianco e il nero: il cliente può chiedere la traduzione di un testo generico in una coppia di lingue comune ma con urgenza, pertanto il prezzo sarà adattato a questo tipo di richiesta. Ciò di cui non abbiamo ancora parlato, e che è essenziale per un traduttore, è stabilire la “lunghezza” di un testo. Vediamo nel prossimo paragrafo quali sono i metodi più usati.

4. Come si misura la “lunghezza” di un testo?

L’elemento fondamentale per calcolare il prezzo di una traduzione è valutarne la “lunghezza”, scegliendo un’unità di misura.

Il metodo forse più corretto nei confronti del traduttore è il pagamento orario. Spesso, infatti, ci sono testi molto lunghi ma scorrevoli nella traduzione e testi che, al contrario, sono di breve lunghezza ma di elevata difficoltà tecnica. Con il pagamento orario il traduttore può ricevere un compenso proporzionato alle ore effettive di lavoro, ma mette in difficoltà il cliente che deve fidarsi di quanto dice il traduttore e che non può sapere in fase di preventivo ciò che effettivamente andrà a spendere. Per questo motivo, tale metodo non è utilizzato in Italia (o perlomeno quasi mai).

Affinché il costo di una traduzione risulti trasparente anche per il cliente, si misura l’effettiva lunghezza del testo. I due metodi più utilizzati in Italia sono il prezzo a parola e il prezzo a cartella.

Il prezzo a parola

Questo sistema è oggi il più comune per la facilità di calcolo e per la trasparenza nei confronti del cliente che può controllare da sé il numero di parole che compone il testo. Tale metodo, infatti, consiste nello stabilire un prezzo per ogni parola tradotta (basandosi sui parametri che abbiamo visto poco fa) e moltiplicarlo per tutte le parole presenti nel testo. In questo modo si ottiene il prezzo finale. Bisogna però tenere anche conto del fatto che in un documento ci possono essere delle ripetizioni e questo comporta l'applicazione di eventuali sconti sul prezzo stabilito.

Il prezzo a cartella

È il metodo più conosciuto e più utilizzato a livello internazionale, anche se è più complesso rispetto a quello a parola per calcolare il prezzo della traduzione. Una cartella è costituita da un determinato numero di caratteri, in gergo definite “battute” perché derivano dall’epoca in cui si usava la macchina da scrivere e si “battevano” fisicamente le lettere. Esistono due principali tipi di cartelle:

  • La cartella standard (costituita da 1500 battute, spazi inclusi)

  • La cartella editoriale (costituita da 1800 battute, spazi inclusi)

La cartella ha il vantaggio di basarsi sul lavoro effettivo del traduttore, in quanto il prezzo considera il singolo “sforzo” di battere ogni carattere (ecco perché anche gli spazi sono inclusi nel conto). Ciò che va a favore di questo metodo è l’uniformità tra le varie lingue: trattandosi di un conteggio basato sul numero di caratteri e non sulla lunghezza delle singole parole, il prezzo non subisce variazioni da una lingua all’altra (a parte casi eccezionali).

Esiste poi un altro sistema, cioè il prezzo calcolato in base alle righe del testo, ma in Italia è ormai superato e ha avuto in generale una diffusione limitata.

5. Il post-editing

Il termine è ormai noto a tutti gli esperti del settore della traduzione e da alcuni è visto come una minaccia, mentre altri lo considerano un valido aiutante. Ma cos’è nello specifico?

Il post-editing è la revisione da parte di un traduttore umano di un testo tradotto tramite MT (Machine Translation). È richiesto sempre di più da molti clienti e molte aziende perché il suo costo è inferiore rispetto a una traduzione vera e propria, ma, come ogni cosa in cui si risparmia, la qualità del lavoro è nettamente inferiore. Esistono, però, due tipi di post-editing: quello minimo e quello completo. Il primo ha il solo scopo di rendere comprensibile un testo senza concentrarsi sulla qualità. L’obiettivo è velocità e basso costo. Il secondo, invece, punta sulla qualità perché il testo finale deve essere identico a una traduzione umana. Ecco qui il motivo della diatriba tra minaccia e supporto: se nel futuro questi sistemi di traduzione automatica diventassero sempre più buoni, la figura del traduttore sarà destinata a scomparire. Alcuni, invece, pensano che la machine translation possa essere una buona base per ridurre il lavoro del traduttore che si deve occupare esclusivamente di revisionare il testo e “metterlo a posto”. 

PRO TIP: Dopo aver seguito questo corso, la traduzione automatica non avrà più segreti per te!


C’è chi dice che la traduzione automatica sia più facile da revisionare rispetto alla traduzione umana, perché le macchine, in quanto tali, riproducono sempre gli stessi errori, mentre un essere umano può commettere un errore di un certo tipo in una frase e farne un altro di tipo diverso più avanti nel testo. Altri traduttori, invece, sostengono che alcuni testi prodotti dalle macchine siano talmente incomprensibili da dover rifare tutto il lavoro daccapo. Insomma, il tema del post-editing attualmente è molto dibattuto e controverso, ma in un mondo in cui la tecnologia è in via di sviluppo prima o poi tutti dovranno farci i conti. Ciò che interessa a noi in questo articolo sono le tariffe da stabilire. In questo caso le principali domande da porsi sono: il testo commissionato è già abbastanza buono o totalmente incomprensibile? Il cliente richiede una revisione veloce senza puntare alla qualità o lo scopo è avere come risultato una traduzione uguale a quella umana? Il testo di partenza è lungo o breve? Qual è il suo livello di difficoltà? Quali sono i tempi di consegna richiesti dal cliente?

Dopo aver trovato le risposte a tutte queste domande, sarà possibile stabilire un prezzo ragionevole che spesso è fissato a tempo, dato che non si sa effettivamente, come per la traduzione, quante parole o quanti caratteri saranno da revisionare. Alcuni, invece, preferiscono fissare una tariffa a metà tra quella per la traduzione e quella per la revisione di testi umani.

6. La transcreazione

Il termine deriva dalla fusione di translation (traduzione) e creation (creazione) ed è, infatti, un misto di traduzione e copywriting. A una prima occhiata potrebbe sembrare traduzione per il marketing ma, in realtà, è molto di più. È vero che i transcreatori si occupano del genere commerciale, principalmente di pubblicità, ma la caratteristica che li distingue dai semplici traduttori è la capacità di partire da un testo e ricrearlo nella lingua d’arrivo. Ecco perché devono possedere una buona dose di creatività. L’obiettivo del transcreatore è quello di trasmettere al pubblico d’arrivo lo stesso messaggio creato nella lingua di partenza, adattandolo alla cultura e ad eventuali immagini presenti. I transcreatori possono trovarsi di fronte a materiali pubblicitari o slogan di vari brand che devono convincere il pubblico ad acquistare i loro prodotti. E non è detto che la pubblicità italiana di un marchio sia adatta al pubblico di altri paesi.

Prendiamo, ad esempio, il famosissimo marchio italiano della Nutella, conosciuto in tutto il mondo e vediamo come i suoi slogan siano diversi in italiano, inglese, francese e spagnolo. 




Possiamo notare che negli slogan italiano e inglese l’elemento centrale è la felicità, espressa in modo più esplicito nella pubblicità inglese (“Non puoi comprare la felicità, ma puoi comprare Nutella ed è più o meno la stessa cosa”). Gli slogan francese (“Con Nutella le nocciole si spalmano”) e spagnolo (“Devi essere un pezzo di pane per fare qualcosa di buono ogni giorno”), invece, si concentrano di più sugli ingredienti che sono paragonati alla golosità del prodotto. Lo slogan spagnolo, inoltre, ha un doppio significato: “essere un pezzo di pane”, in senso figurato, vuol dire essere una persona buona, quindi si gioca sulla bontà di un prodotto e, allo stesso tempo, di una persona. Per quanto riguarda l’elemento visivo, solo la pubblicità inglese non mostra il classico barattolino, né un’immagine chiara di dove la Nutella sia spalmata. Facendo qualche ricerca ho capito il motivo di questa scelta: negli USA la Nutella (soprattutto nei primi tempi), a differenza degli altri paesi in cui si spalma tradizionalmente sul pane, veniva usata come topping per i dessert o come ripieno per i toast, quindi suppongo che il transcreatore abbia scelto quest’immagine per adattarsi alla cultura alimentare del paese.

Ora che ci siamo fatti un’idea di cosa significa essere transcreatori possiamo parlare delle loro tariffe. È vero che la transcreazione consiste in un processo di traduzione, ma a questo si aggiunge anche un lavoro di copywriting. Pertanto, è chiaro che la transcreazione non può essere pagata come una traduzione. In primo luogo, il sistema per stabilire la tariffa deve essere diverso perché un lavoro di transcreazione potrebbe coinvolgere solo poche parole (gli slogan generalmente sono brevi e di grande effetto). Una tariffa a parola o a cartella, quindi, sarebbe impensabile. Ecco perché i transcreatori, generalmente, propongono una tariffa oraria o una tariffa a progetto. Un paio di parole può richiedere addirittura un’ora di lavoro per trovare la soluzione migliore che possa catturare l’attenzione del cliente. Senza considerare il tempo speso per raccogliere più informazioni possibili sull’azienda che richiede il servizio di transcreazione, sul prodotto in questione e sul suo marchio.

PRO TIP: Se vuoi saperne di più sulla transcreazione ti invito a dare un’occhiata al corso di Nicola Calabrese, esperto in transcreazione e fondatore di Undertow & Comunico.



Se la transcreazione è già il tuo chiodo fisso, prova il corso che Nicola ha sviluppato insieme a Marco Airoldi, copywriter ed esperto in trascreazione: lo trovi qui!


Per avere un'idea più completa della transcreazione ti consiglio anche di dare un'occhiata a corsi complementari come:



- Traduzione di testi marketing



7. Consigli utili

Fin qui abbiamo considerato i vari criteri oggettivi che permettono di farsi un’idea sulle tariffe che si possono stabilire per il proprio lavoro, senza però quantificare in modo concreto tali tariffe. Se vuoi avere consigli di questo tipo, ti suggerisco di andare subito a vedere il famoso Tariffometro di Simon Turner, uno strumento utilissimo per traduttori, interpreti e affini.

Inoltre, in Italia, l’associazione per traduttori e interpreti più famosa è AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti) che, fra le altre cose, stabilisce dei criteri da seguire per il compenso di ogni tipo di professionista legato al mondo della traduzione.

L’ultimo link utile che vorrei darti è quello al sito Proz, una comunità online di professionisti linguistici che ha la possibilità di scambiarsi idee, informazioni e che contiene molti strumenti utili a chi lavora nel settore linguistico.

Infine, ritengo che possa esserti estremamente di aiuto il nostro webinar interamente dedicato alle tariffe del traduttore che affronta l'argomento nel concreto!


 

L’argomento delle tariffe è certamente molto vasto per riuscire ad essere esaustivi, ma se sei arrivato a leggere fino in fondo questo articolo, sono sicura che ora avrai le idee un po’ più chiare e soprattutto degli ottimi siti da esplorare per aiutarti a entrare nel mondo della traduzione.


Zahra Jarib

 





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