Come tradurre i titoli di film e canzoni

 



Indice dei contenuti:

1.      - Tradurre i titoli di film: una questione di responsabilità!

2.     - HARRY POTTER

3.     - BIENVENUE CHEZ LES CH’TIS

4.    -  INTOUCHABLES

5.     - TWILIGHT

6.     - L’arte di tradurre la musica


Starete pensando che esistono migliaia di articoli sulla traduzione di titoli di contenuti multimediali, principalmente di film, ma state tranquilli: qui non troverete la classica critica alle peggiori traduzioni, bensì un confronto linguistico a partire dal titolo originale e le scelte di traduzione che sono state fatte in diversi paesi, cercando di comprenderne i motivi. Le lingue a cui mi riferirò sono l’italiano, l’inglese, il francese e lo spagnolo.

 

Tradurre i titoli di film: una questione di responsabilità!

Indubbiamente tradurre titoli (che siano di libri, film o canzoni) può rivelarsi più complicato della traduzione del contenuto stesso perché il titolo è il vero e proprio “biglietto da visita” dell’opera a cui si riferisce quindi tradurlo è un incarico di grande responsabilità che potrebbe essere determinante per il suo successo e i relativi incassi. Questo significa che il suo ruolo non è puramente estetico e per questo sarebbe bene affidarne la traduzione a chi è anche esperto in marketing (se volete approfondire date un’occhiata al nostro corso: https://www.translastars.it/course/corso-traduzione-marketing e all’intervista della nostra esperta in questo ambito: https://www.translastars.it/course/intervista-modello). Nel caso dei libri, ad esempio, è spesso la casa editrice a scegliere il titolo e non il traduttore.

Ma ora entriamo nel vivo dell’argomento partendo dai film che sono un’enorme fonte di guadagno se si presentano bene fin dall’inizio. Per la traduzione dei titoli di film generalmente si considerano 4 opzioni:

1. la traduzione letterale del titolo originale;

2. il titolo originale in lingua straniera con l’aggiunta di un sottotitolo esplicativo;

3. il titolo originale in lingua straniera seguito dalla sua traduzione letterale;

4. un titolo nuovo che non ha nulla a che fare con il titolo originale.

 

Tutte queste soluzioni possono essere valide per ottenere un buon risultato finale purché vengano usate secondo criteri ben precisi che tengano conto dei diversi fattori in gioco. Bisogna considerare anche il fatto che un titolo condensa ore di film in poche parole se non addirittura un’unica parola, un compito davvero arduo.

 

In questo articolo ci concentreremo soprattutto sull’uso della quarta opzione, ovvero la creazione ex-novo di un titolo per cercare di comprendere i motivi e i criteri secondo i quali è stata fatta questa scelta. 


HARRY POTTER    

Partiamo da una saga inglese diventata ormai di fama internazionale che ha fatto molto parlare di sé in ambito traduttivo per le scelte controverse dei nomi dei personaggi e dei luoghi che sono stati modificati in corso d’opera. Si tratta di Harry Potter, il famoso mago di Hogwarts protagonista dell’omonima serie composta da 8 film (tratti dai celebri romanzi di J.K. Rowling).

Tutti i titoli originali della saga iniziano con la formula fissa “Harry Potter and” a cui viene aggiunto l’elemento centrale della storia. Il primo film s’intitola “Harry Potter and the philosopher’s stone” che è stato tradotto letteralmente in italiano e in spagnolo (“Harry Potter e la pietra filosofale” e “Harry Potter y la piedra filosofal”). L’unica lingua che ha scelto di creare un nuovo titolo è il francese con “Harry Potter à l’école des sorciers” (Harry Potter alla scuola dei maghi). Notiamo innanzitutto che la formula fissa “Harry Potter and” qui scompare e lascia spazio a un titolo più esplicito rispetto a quello originale perché ci lascia intuire che il protagonista probabilmente è un apprendista mago, al contrario del titolo inglese che invece non lascia trasparire nulla in modo che siano poi gli spettatori, una volta terminato il film, a capire il senso del titolo. La scelta dei traduttori francesi con molta probabilità è dovuta al target.

Occorre sapere, infatti, che questa saga inizialmente era pensata per un pubblico di giovani e solo in seguito, visto l’enorme successo, si è trasformata in una storia molto più complicata e adatta quindi ad un pubblico adulto. Pertanto, i traduttori francesi hanno ritenuto più opportuno usare un titolo semplice che risultasse attrattivo per il tipo di target molto giovane previsto agli inizi. Successivamente, dopo aver fatto un po’ di chiarezza sulle intenzioni della Rowling, le traduzioni dei titoli in ogni lingua si sono uniformate.


BIENVENUE CHEZ LES CH’TIS 

Un caso molto particolare e interessante di traduzione è il titolo del film francese “Bienvenue chez les Ch’tis” uscito nel 2008 con record di incassi. Il protagonista è Philippe, un impiegato delle poste che vive con la sua famiglia in Provenza e che viene trasferito in una cittadina nei pressi di Lille, nel freddo nord della Francia. Considerando i pregiudizi che la gente del sud ha nei confronti degli abitanti di questa zona, Philippe è convinto di trovare persone ostili con strane usanze. Al contrario, troverà una calorosa accoglienza, un paese carino e si renderà conto di quanto siano falsi gli stereotipi con cui vengono descritti gli abitanti del nord.

L’enorme difficoltà di traduzione qui è data dal forte riferimento culturale: gli Ch’tis, infatti, sono gli abitanti della regione Nord-Pas-De-Calais situata nell’estremo Nord della Francia e vengono così chiamati per via del loro dialetto, lo ch’timi che risulta ostico per i francesi del sud. Il nome deriva proprio dalla loro particolare pronuncia della lettera “s” che diventa “sh”, ad esempio ch’est mi al posto del francese classico c’est moi. Oltre al lato linguistico, agli Ch’tis sono poi associati vari stereotipi e luoghi comuni che sono molto simili a quelli che l’immaginario collettivo del Nord Italia attribuisce ai meridionali. L’unica differenza è appunto il fatto che per la Francia la situazione è ribaltata: sono gli abitanti del sud ad avere pregiudizi su quelli del nord. È questo il motivo per cui il titolo in italiano è stato tradotto brillantemente con “Giù al Nord”. In questo modo è stato evitato il riferimento culturale agli Ch’tis che senza alcun contesto sarebbe risultato incomprensibile agli italiani, ma si è comunque reso il senso grazie all’indicazione “giù” che mette in evidenza il divario fra nord e sud.

Lo spagnolo ha optato per “Bienvenidos al Norte”, una traduzione leggermente più opaca perché non rende esplicito il tema centrale del film sugli stereotipi, ma elimina comunque ogni riferimento culturale francese che la renderebbe incomprensibile e dà in ogni caso l’idea dello spostamento verso una regione del nord.

Infine, l’unico titolo con una struttura più simile a quella originale è l’inglese “Welcome to the Sticks”. Il termine Sticks presenta un’assonanza con il francese Ch’tis e mantiene il significato del titolo originale seppur con un riferimento culturale comprensibile agli inglesi. Con sticks, infatti, si intendono delle aree rurali sottosviluppate e lontane dalla civiltà. La gente che abita in questo tipo di zone viene considerata rozza, ignorante e arretrata, proprio come gli Ch’tis francesi. 


INTOUCHABLES 

Passiamo ora a un altro tipo di percezione culturale, quella della discriminazione di ogni genere. Il film è di nuovo francese: “Intouchables”. Si tratta di una storia vera che vede come protagonisti Philippe, un ricco uomo tetraplegico e Driss, un ragazzo di colore, ex-detenuto e proveniente da una banlieue parigina che si ritroverà a fare da badante a Philippe. Entrambi discriminati, lasciati ai margini della società seppur per motivi diversi, dal loro improbabile incontro nasce una profonda amicizia. Gli intoccabili, fra i vari sensi del termine, sono coloro che appartengono alle caste inferiori dell’India ed è probabilmente a questo tipo di emarginazione che si riferisce il titolo del film: Philippe, in quanto disabile, viene trattato con compassione e Driss, in quanto ragazzo di colore, viene tenuto alla larga. Entrambi trovano l’uno nell’altro un’occasione di rinascita.

La traduzione resta letterale per lo spagnolo (“Intocable”), mentre per i britannici il termine viene inglesizzato e diventa “The Intouchables” con l’articolo in inglese e “intouchables” che rimane in francese (in inglese sarebbe “untouchables”). Solo l’italiano decide di stravolgere il titolo accostandolo però a quello originale (“Quasi amici – Intouchables”). Pare che questa scelta, in realtà, sia dovuta al fatto che esistessero già altri film italiani dal titolo “Gli intoccabili”, pertanto è stato necessario trovare un’alternativa. Indubbiamente il titolo italiano perde molto del significato originale, quasi lo banalizza ma non è facile trovare una traduzione che possa rendere allo stesso modo la profondità e le sfumature che il significato del termine “intoccabile” si porta dietro. Forse il traduttore italiano ha pensato di far leva sul sentimento di amicizia che lega i due protagonisti nonostante il loro essere agli antipodi. Potrebbe spiegarsi così il risultato di quel “quasi” che non sta ad indicare un’amicizia breve o poco sincera ma la presenza di una discriminazione fisica da un lato e sociale dall’altro che inizialmente si scontra ma che finisce poi per diventare una vera risorsa e trasformarsi in una grande amicizia. 


TWILIGHT

L’esempio delle saghe, come quella di Harry Potter che abbiamo visto all’inizio, è sempre interessante perché coinvolge diversi titoli in sequenza che devono risultare coerenti con l’evolversi della storia e anche coerenti fra di loro. La saga in questione, anch’essa di fama internazionale, è “Twilight”, la celebre storia ideata da Stephenie Meyer che ha per protagonisti il vampiro Edward e Bella, la ragazza di cui si innamora.

La saga si compone di 4 film (in realtà 5 perché l’ultimo è diviso in due parti) e i titoli originali si riferiscono a fenomeni celesti pensati sia da un punto di vista reale che da un punto di vista figurato. I vampiri, infatti, spesso si associano a fasi lunari o eventi astronomici.

In inglese i titoli in sequenza sono:

1.    1. Twilight (in italiano: Crepuscolo)

2.    2. New Moon (in italiano: Luna nuova)

3.    3. Eclipse (in italiano: Eclissi)

4.   4. Breaking Dawn (in italiano: Alba, più precisamente lo spuntare del sole)

 

Pensando alla storia travagliata tra Edward e Bella ci accorgiamo che i titoli rispecchiano il susseguirsi dei sentimenti l’uno per l’altra e non sono, perciò, così scontati da tradurre.

Il crepuscolo fisicamente è il tramontare della giornata che, in senso figurato, può indicare anche il tramonto della vita. Il doppio significato del termine rende bene l’idea del vampiro Edward che nella sua immortalità arriva alla fine di ogni giorno con la triste consapevolezza che la sua vita non si concluderà mai. Al contrario Bella, in quanto mortale, non potrà fuggire da questo momento che segna il passaggio dalla vita alla morte.

Il secondo film fa riferimento alla fase della luna nuova, periodo in cui il suo emisfero visibile risulta in ombra. Nel suo senso figurato, l’evento indica la scomparsa di Edward dalla vita di Bella che, esattamente come la luna, si “nasconde” da lei per evitarle di trovarsi in pericolo con vampiri assetati del suo sangue. In questo film, quindi, lei si avvicinerà al suo amico licantropo Jacob il quale finirà per innamorarsi di lei.

La terza fase è l’eclissi, chiaro riferimento al triangolo amoroso che si è creato in seguito al film precedente. Jacob verrà letteralmente eclissato dalla vita di Bella dopo il ritorno di Edward. L’eclissi come evento astronomico, infatti, avviene quando un corpo celeste si interpone tra una sorgente di luce e questo stesso corpo celeste. Nel film è Edward ad interporsi tra Jacob e Bella.

Infine, il quarto film segna la fase conclusiva: il sorgere del sole che sta ad indicare in senso figurato l’alba di una nuova vita per i due protagonisti. Bella realizza il suo sogno di diventare immortale, Edward trova in lei una nuova ragione di vita per esistere in eterno e la nascita della loro figlia.

Dopo questa premessa sulla trama dei film, essenziale per comprenderne la traduzione dei titoli, possiamo ora vederle insieme.

Quello che risulta davvero interessante dal punto di vista traduttivo è che ognuna delle 3 lingue ha scelto di usare strategie diverse.

La più semplice e veloce è l’italiano che ha optato per una “non traduzione”. I titoli restano in lingua originale senza alcun sottotitolo esplicativo. C’è da dire che spesso l’italiano preferisce mantenere la lingua inglese che, soprattutto tra i giovani, rende i film molto attrattivi seppur lasciando un alone di mistero. Questo è quindi l’intento di tale scelta traduttiva.

All’esatto opposto, in spagnolo i titoli sono stati tradotti letteralmente:

1.     1. Crepúsculo

2.     2. Luna nueva

3.     3. Eclipse

4.     4. Amanecer

 

Questa scelta rende totalmente trasparente il significato dei titoli e, a mio parere, risulta valida poiché ogni termine possiede degli equivalenti traduttivi che funzionano sia nel loro senso letterale che nel loro senso figurato.

Infine, il francese ha usato la strategia forse più azzardata perché il traduttore ha creato dei titoli ex-novo, ovviamente con i suoi buoni motivi. Leggendoli a prima vista non si direbbe che si tratti della stessa saga:

1.     1. Fascination

2.     2. Tentation

3.     3. Hésitation

4.     4. Révélation

 

Ciò che questi titoli hanno in comune con quelli originali è il progredire di una stessa linea, seppur completamente diversa nel significato. Invece di usare le metafore dei fenomeni celesti, il traduttore francese ha deciso di seguire le tappe dello sviluppo di una relazione sentimentale seguendo il processo che coinvolge Edward e Bella.

Pensando alla trama sopra descritta, il primo film mostra l’attrazione che nasce fra i due.

Nel secondo film Edward scompare dalla vita di Bella per non cadere nella tentazione amorosa e per proteggerla dalla pericolosità del mondo dei vampiri. Per questo motivo, Bella trova consolazione nel suo amico Jacob di cui si innamora.

Il titolo del terzo film si riferisce all’esitazione di Bella che, in seguito al ritorno di Edward, si trova in difficoltà nello scegliere lui o Jacob.

La traduzione del titolo dell’ultimo film racchiude un duplice significato: la rivelazione di Edward quando spiega a Bella che, trasformandosi in vampira, avrà inizialmente istinti omicidi e perderà, quindi, la sua purezza d’animo e la rivelazione finale del suo essere vampira e di aver dato alla luce una figlia metà mortale e metà immortale.

La scelta del traduttore francese, sebbene non catturi il simbolismo di Twilight, mantiene comunque il tema complessivo della saga restando coerente a se stessa e portando avanti un filo rosso che lega tutti i film.

 

L’arte di tradurre la musica

Un’altra tipologia particolare di traduzione è quella del titolo e del testo delle canzoni. Come per i film, anche le canzoni hanno bisogno di titoli attrattivi che racchiudano in pochissime parole il significato di tutto il brano.

Tradurre le canzoni alla lettera, a parte qualche eccezione, è impossibile per ragioni dovute alla metrica e alla musicalità del testo che rischierebbe di andare perduta. Una strategia vincente, invece, è quella della traduzione “libera” ma non troppo perché il testo e la musica originali non devono essere snaturati. Lo scopo è quello di trasmettere le stesse sensazioni e produrre un testo cantabile, armonioso nella lingua d’arrivo.

Per il nostro scopo di analisi di traduzioni ex-novo possono rivelarsi interessanti le canzoni che fanno parte di musical poiché questo genere unisce film e musica e rende quindi necessario un adattamento delle canzoni alla trama. 


HIGH SCHOOL MUSICAL

Prendiamo ad esempio “High School Musical”, il celebre musical americano che vede come protagonisti due ragazzi del liceo e la loro tormentata storia d’amore. Il film è stato tradotto in moltissime lingue e per quanto riguarda i brani musicali ogni paese ha fatto la propria scelta.

Italia, Francia e Spagna hanno deciso di mantenere in lingua originale tutte le canzoni aggiungendo i sottotitoli in modo da poterne capire il significato, dato che i brani sono parte integrante del film. Nei CD che ne sono stati tratti, invece, una canzone è stata tradotta come bonus track in tutte e 3 le lingue in modi differenti.

Si tratta di “Breaking free” che in italiano significa “liberarsi” o “fuggire”. Il brano è cantato dai due protagonisti che sognano di volare via per poter stare insieme ed essere finalmente se stessi.

Ogni lingua ha optato per soluzioni diverse a seconda della percezione culturale del paese. La traduzione italiana “se provi a volare” si è avvicinata di più alla stessa sensazione di libertà espressa in inglese, il librarsi nell’aria.

In francese, invece, il titolo diventa un’azione più concreta: “briser mes chaînes” (spezzare le mie catene). Il significato nel suo complesso rimane lo stesso ma ciò che si percepisce a livello emotivo è un po’ diverso.

Infine, in spagnolo troviamo un titolo più da favola “no dejes de soñar” (non smettere di sognare) che indica sempre l’allontanamento dalla realtà, staccare i piedi da terra e quindi volare con la fantasia.

 

Le parole chiave del brano originale sono presenti in tutte le traduzioni seppur con formulazioni diverse delle frasi in cui sono contenute. Per fare qualche esempio troviamo:

1.We’re soarin’, flyin’ [ENG]

  Se provi a volare [IT]

  M’envoler, sans regret, pour trouver enfin la voie de mon destin [FR]

  Ya es hora, vuela [ES]

 

2.2. But your faith, it gives me strenght, strenght to believe [ENG]

   Ma se tu mi sarai accanto, io ci crederò [IT]

   Si tu as confiance en moi, je voudrais pour toi [FR]

   Mientras tú creas en mí, yo podré seguir [ES]

 

3.3. Connected by a feeling in our very souls [ENG]

   Un sentimento enorme proprio dentro te [IT]

   Mes sentiments se desire [FR]

   El latido que hay en tu corazón [ES]

 

Un’ultima cosa da notare nei titoli della canzone e anche nel brano stesso sono i referenti: in inglese abbiamo visto che si utilizza il “noi” (we’re soarin’…) e l’azione coniugata al present continous indica che si sta svolgendo nel momento in cui viene cantata. In italiano c’è il “tu” come se la canzone fosse destinata a chi la ascolta e lo stesso vale per lo spagnolo in cui abbiamo un’esortazione a non smettere di sognare.

Infine, il francese usa la prima persona singolare “io” (briser mes chaînes) quindi, al contrario delle due lingue precedenti, è un’esortazione verso se stessi a liberarsi dalle proprie catene.

 

Spero che l’articolo vi sia piaciuto e vi abbia aiutato a riflettere sulle complesse scelte di traduzione per i titoli di film e per le canzoni che in questi casi sono strettamente vincolate per ragioni di brevità nel caso dei film e di metrica nel caso della musica.

 

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Autrice: Zahra Jarib

 



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