6 percorsi di carriera alternativi per chi ha una laurea in traduzione o interpretariato


 

Insegnamento delle lingue straniere, editoria e turismo: ecco alcuni degli sbocchi lavorativi alternativi che molti siti segnalano per chi si laurea in traduzione o interpretazione.

In realtà però, le opzioni sono tantissime: dalla comunicazione al giornalismo, passando per l’assistenza al cliente e la linguistica, le possibilità di mettere in gioco le proprie competenze non mancano.

Non ci credi? Ecco sette ex studenti di traduzione e interpretazione pronti a raccontarti la loro storia!

Indice dei contenuti

1.       Arianna Ciancaleoni, copywriter e ghost writer

2.       Daniele Piazzolla, digital specialist

3.       Alessandro Bai, giornalista e traduttore

4.       Giorgia Trentini, assistente al cliente

5.       Antonio G. Contarino, terminologo

6.       Irene Celebrin, linguista

1.       Arianna Ciancaleoni, copywriter e ghost writer

Il mondo della comunicazione è molto vasto, un universo dove chi ama le parole e la scrittura può scegliere tra vari ruoli in base alle proprie inclinazioni.

Lo conferma Arianna Ciancaleoni, copywriter e ghost writer freelance con una formazione in traduzione letteraria e tecnico-scientifica.

“Ho sempre avuto una passione smodata per la lettura e per la scrittura e sul lavoro ho avuto spesso a che fare con le parole. Oltre alla formazione in campo linguistico ho lavorato per molti anni come project manager in un’agenzia di traduzioni, poi come marketing assistant presso un’azienda tessile. In più, ho pubblicato diversi romanzi, prima in self publishing e poi con case editrici italiane”, spiega Ciancaleoni.

“Quando nella vita mi sono trovata a un’importante svolta, ho deciso di mettere insieme tutte le competenze acquisite fino ad allora e ho scelto finalmente il lavoro che volevo fare. Ho iniziato come copy e social media manager per piccole realtà locali e adesso ho clienti, dai settori più disparati, in diverse zone del Centro Italia”.

Oggi il suo lavoro consiste nel prestare le sue parole ai clienti, sia per raccontare storie che per scrivere i testi per siti web, newsletter e brochure aziendali. “Ovviamente, non posso firmare i miei testi, ma lavoro a stretto contatto con chi rappresenta il brand, in modo da ‘appropriarmi’ del suo tono di voce e delle sue idee e comunicare a suo nome. Può sembrare inquietante, a volte, me ne rendo conto, ma è molto simile anche alla mia altra passione, la scrittura dei romanzi. In fondo, è come dare voce e profondità psicologica ai personaggi di un libro”, conclude Ciancaleoni.

 PRO TIP: Impara anche tu a creare a testi ben mirati e facilissimi da trovare sul web per conquistare clienti e lettori finali grazie a “Localizzazione SEO e scrittura creativa: un mix vincente”, il corso tenuto da Arianna Ciancaleoni e Lourdes Miranda, traduttrice specializzata in localizzazione e marketing.

2.       Daniele Piazzolla, Digital Specialist

Oggi la comunicazione va a braccetto con i social network, e Daniele Piazzolla lo sa bene, dato che il suo lavoro come digital specialist consiste nel gestire la comunicazione social dei suoi clienti a 360 gradi: dall'ideazione del piano editoriale mensile al monitoraggio dei canali.

“La mia giornata tipo inizia con il monitoraggio di tutte le pagine che gestisco, per moderare commenti e richieste eventuali da parte degli utenti e continua tra call interne o con il cliente stesso, passando per la pubblicazione dei contenuti alla loro sponsorizzazione. Una grande parte del mio lavoro è incentrata sulla gestione delle inserzioni che necessitano di controlli continui per ottenere i migliori risultati possibili”, racconta Piazzolla.

Un lavoro che necessita di un aggiornamento costante per rimanere al passo con la tecnologia: una forma mentis che Piazzolla aveva già sviluppato durante l’università studiando comunicazione interlinguistica. “La mia formazione in lingue mi ha permesso di avere soprattutto una visione molto ampia delle cose, che mi torna sempre utile nella gestione dei clienti e che mi aiuta a lanciarmi in cose sempre più sfidanti e stimolanti”, conclude.

3.       Alessandro Bai, giornalista e traduttore

Le parole, però, non servono solo per vendere un prodotto su Internet o sui social, ma anche a veicolare informazioni verificate e attendibili sulla realtà che ci circonda, come dimostra l’esperienza di Alessandro Bai, giornalista e traduttore.

“La mia passione per il giornalismo è nata e maturata quasi parallelamente a quella delle lingue”, racconta Bai. “Durante gli anni di liceo linguistico che mi sono sentito attratto dalla scrittura e dal fascino della narrazione, realizzando finalmente perché nel mio gruppo di amici mi piacesse così tanto essere il "raccontatole di aneddoti" sempre pronto a snocciolare qualche storia. Un ruolo fondamentale lo ha giocato anche lo sport - e in particolare il calcio - perché a guidarmi verso la scoperta del mestiere di giornalista è stata la passione per il racconto sportivo”.

Oggi Bai unisce le sue competenze linguistiche a quelle giornalistiche per accedere a un’ampia gamma di fonti per scrivere i suoi articoli, sfruttando questo vantaggio competitivo per cogliere al meglio il senso delle parole e delle loro sfumature culturali. “Inoltre, lingue come il portoghese (ma non solo), per esempio, appartengono ancora ad una nicchia poco esplorata e spesso aprono opportunità: per me è stato così nel mondo della traduzione sportiva”, conclude Bai.

PRO TIP: impara a usare le tue competenze per avvicinarti al mondo del giornalismo e aprirti a nuove possibilità di crescita personale e professionale con il corso “Tecniche di traduzione per il giornalismo”, disponibile su TranslaStars.it!

4.       Giorgia Trentini, assistente al cliente

Se comunicare è la tua passione, allora l’assistenza al cliente è uno degli sbocchi alternativi che non puoi non prendere in considerazione.

“Si tratta di un settore molto stimolante, dove poter impiegare pienamente le proprie competenze linguistiche e doti interpersonali”, spiega Giorgia Trentini, che da più di un anno si occupa di assistenza al cliente per un’importante azienda italiana nel settore della gioielleria.

“Come accade per la traduzione, anche nell’assistenza al cliente è molto importante avere un’ottima proprietà di linguaggio non solo nelle lingue straniere, ma anche e soprattutto nella propria lingua madre, in modo da trasmettere il messaggio al cliente nella maniera più chiara e inequivocabile possibile”, racconta Trentini, che attualmente si occupa di coordinare varie squadre di Client Care nel mondo (in particolare Stati Uniti, Europa, Giappone e Corea).

“Senza dubbio la formazione universitaria mi ha aiutato molto ad ampliare le mie competenze linguistiche, ma anche ad affinare la mia capacità comunicativa”, conclude.

5.       Antonio G. Contarino, terminologo

Il tuo amore per le parole è puro, inscalfibile, quasi ossessivo?

Bene, allora la terminologia è quello che fa per te, come ci insegna l’esempio di Antonio G. Contarino.

“Ho scoperto dell'esistenza di questa passione e della possibilità di poterla rendere il mio lavoro, appena dopo la mia triennale. Ho fatto un tirocinio come terminologo in un centro di ricerca a Bolzano, Eurac Research, e mi sono innamorato della terminologia”, racconta Contarino, che da quasi un anno lavora per Staedler.

“A Stadler sono terminologo ma i miei compiti sono, in realtà, molteplici. Mi occupo sia di aspetti contenutistici (ricerca terminologica, terminografia) che del lato più tecnologico (gestione della banca dati, elaborazione e scambio di dati con clienti e fornitori di servizi linguistici)”, racconta Contarino, che però spesso si ritrova anche a affinare i processi di traduzione automatica e gestire i dati di traduzione e i tool dell’azienda per la traduzione assistita e la redazione tecnica.

6.       Irene Celebrin, linguista

I CAT tool non hanno segreti per te e il linguaggio è la cosa che ti affascina di più al mondo?

Allora non ti resta che seguire le ore di Irene Celebrin, che lavora come linguista all’interno di un’azienda specializzata in software per la comprensione e l’elaborazione del linguaggio naturale.

“Insieme alle mie colleghe e colleghi, ci occupiamo di estendere e migliorare la rete semantica multilingue alla base dei prodotti (come un universo di concetti legati tra loro da diverse relazioni). Inoltre, utilizziamo linguaggi proprietari per creare progetti per la categorizzazione ed estrazione di dati linguistici”, spiega Celebrin.

“Credo che l'avere delle solide basi linguistiche in più lingue sia stato fondamentale nell'ottenere la posizione, così come le mie conoscenze di terminologia e in generale un'approccio orientato all'esattezza terminologica. Allo stesso tempo, penso che anche il mio interesse per l'ambito e la mia motivazione abbiano avuto un grande peso”, ammette Celebrin, che già durante la laurea magistrale aveva iniziato a interessarsi a tutto ciò che legasse lingua e tecnologie.

PRO TIP: Hai studiato traduzione o interpretazione ma nel tempo la tua vita professionale ha preso un’altra strada?

Contatta TranslaStars per messaggio o per mail: sono curiosa di conoscere la tua storia!

Roberta Cavaglià

 

 

 

 

Comments

  1. La cosa triste è che ti laurei in traduzione o interpretazione e sei poi costretto a fare tutt’altro perché viviamo in un Paese in cui la figura del traduttore/interprete non è riconosciuta… questo articolo mi scoraggia invece di farmi coraggio!

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