7 consigli per un aspirante copywriter



Quella del copywriting è una disciplina estremamente affascinante. Basti pensare che un bravo copywriter non è solamente in grado di comunicare efficacemente col lettore, ma persino col vasto, misterioso mondo dei motori di ricerca.
Creatività, duttilità e tenacia sono solo alcune delle caratteristiche di un mestiere che al giorno d’oggi è d’importanza cruciale, benché ancora sottovalutato e talvolta persino sconosciuto.

A questo, noi di TranslaStars vorremmo rimediare. Così, abbiamo selezionato per voi le sette cose che un aspirante copywriter dovrebbe assolutamente sapere, dal modo migliore di approcciarsi alla professione, ai trucchi più funzionali di svolgerla.

Ma prima di tutto, cosa fa un copywriter?

Lo abbiamo già detto, il copywriter è un professionista capace di comunicare tanto col pubblico, quanto coi motori di ricerca. Bene, ma non è ancora una definizione sufficiente. “Comunicare” è un verbo troppo generico: è necessario affiancarlo al più preciso “persuadere”.
Il copywriter mira infatti a convincere il pubblico, a persuaderlo, magari ad acquistare un determinato prodotto, oppure a compiere una precisa azionecome ad esempio quella di iscriversi a una newsletter. Lo fa dunque attraverso il web, e in particolare attraverso la scrittura, elaborando contenuti creativi e informativi.

Molti copywriter lavorano da freelance. Molti altri collaborano con agenzie pubblicitarie. Certo è che il copywriting è un’arte che richiede pratica e dedizione. Copywriter non ci si improvvisa. E l’elenco qua sotto lo dimostra.

Le 7 cose che un aspirante copywriter dovrebbe sapere

1. Saper scrivere e saperlo fare bene

Pur non essendo sufficiente, la padronanza della lingua rimane un talento essenziale per ogni copywriter. Saper scrivere bene significa riuscire a piegare le parole al proprio volere, farne un mezzo funzionale per comunicare un messaggio. E cosa ancora più importante, il messaggio non va solo trasferito: va recepito. Nella codifica del messaggio, il copywriter deve assicurarsi che il pubblico sappia decodificarlo. In parole povere, che la ricezione sia esatta, e che magari sortisca i risultati sperati. In ogni caso, senza padronanza della propria lingua, un copywriter non andrà lontano.

(E a proposito di scrittura: se sei un appassionato o vuoi saperne di più sulla narratologia, dai un’occhiata al corso di TranslaStars MD Incastri d'inchiostro).



2. Una miniera di idee

L’abilità di scrittura è fondamentale, ma non è abbastanza. Un copywriter deve essere una vera e propria miniera di idee. Un creativo a tutto tondo, insomma, che abbia la capacità di associare un’immagine a un gioco di parole, un logo a uno slogan, e magari riuscirci in cinque minuti. Naturalmente, non tutte le idee possono essere quelle giuste, ma attraverso la pratica, si può allenare persino l’immaginazione.

3. L’importanza di una formazione continua e dinamica

In Italia, non esiste una scuola che prepari i suoi studenti specificatamente al mestiere del copywriter. Chi si approccia alla professione spesso viene da un percorso di studi in marketing, oppure in scienze della comunicazione. E questo non deve essere per forza un male. D’altronde, esistono diversi corsi concernenti il copywriting e le sue aree di specializzazione. Una formazione continua e varia è un grande vantaggio. Basti pensare che il copywriter ha a che fare col mondo della rete, il luogo più dinamico che esista. Rimanere sempre sul pezzo è insieme un obbligo e una necessità.

4. Il linguaggio dei motori di ricerca

La SEOSearch Engine Optimization – è quell’insieme di strategie volte ad aumentare la visibilità di un sito web, a migliorarne il suo posizionamento all’interno di un motore di ricerca. Se vi sembra che io stia scrivendo in un’altra lingua, probabilmente è perché lo è: il linguaggio dei motori di ricerca può sembrare complesso, ma è essenziale per un copywriter comprenderlo e saperlo utilizzare. E dato che il motore di ricerca più utilizzato al mondo è Google, vi consiglio di dare il via agli studi sul suo algoritmo e i suoi aggiornamenti.

5. Questione di identità

Soprattutto per coloro che scelgono di divenire professionisti indipendenti, quella dell’identità è una questione che va risolta e analizzata con attenzione. Il biglietto da visita di un copywriter – ma non solo – freelance è sicuramente il suo sito web. Sono i suoi contenuti, ma anche il suo aspetto, la sua riconoscibilità e l’affidabilità che comunica che convinceranno un possibile cliente a proporre un progetto o cliccare sul tasto “contatta”.

6. Proporsi ai clienti come freelance

Una volta creato un sito che faccia giustizia alle nostre competenze, non possiamo né dobbiamo stare fermi a guardare. Lo step successivo è iniziare a proporsi: forse all’inizio non avrai molti guadagni, ma l’obiettivo primario è farsi notare, creare contatti. Per fare ciò, non c’è modo migliore che impegnarsi a costruire un curriculum vitae dall’aspetto professionale ma allo stesso tempo creativo, nonché una lettera di presentazione seria che non stronchi però la nostra originalità. Infine, un buon modo di prepararsi all’approccio col cliente è organizzare il nostro portfolio, selezionando con cura lavori che diano sfoggio delle nostre abilità.

7. Puntare sulla qualità

Soprattutto agli inizi della propria carriera, la tentazione di fare un’insalata di progetti pur di guadagnare qualcosa è davvero forte. Ma per quanto si possa pensare che “tutto fa brodo”, ci sono delle collaborazioni di cui si può decisamente fare a meno. E che, al posto di contribuire al tuo curriculum, rischieranno di farti cattiva pubblicità.
La qualità sopra la quantità, sempre. La professionalità prima di tutto.

Autrice: Elena Cangiamila


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