Arte per l’arte: che cos’è la scrittura creativa

 


Arte per l’arte: che cos’è la scrittura creativa


La nozione di creative writing è nata negli Stati Uniti, quando nei primi anni del Novecento vennero creati i primi corsi che avevano il merito di interpretare la scrittura non come semplice passatempo ma come una vera e propria disciplina.

La scrittura creativa non è utile, non nel senso comune del termine: non ha scopi formativi e informativi, non mira – almeno non principalmente – a fare denuncia sociale o politica. Non possiede, insomma, l’utilità pratica immediata che hanno i saggi, i documenti di carattere accademico o gli articoli di giornale. Tuttavia, non per questo ha meno dignità delle tipologie di scritti sopracitate: la dimensione in cui si inserisce è emotiva, quasi privata, e sicuramente diversa da un autore all’altro.

Il senso è la libertà: libertà di imprimere un romanzo, un racconto o un poema dell’intenzionalità che desideriamo. Di creare universi, di distruggerli, di esprimere i nostri pensieri, senza limite alcuno.

È una disciplina che racchiude in sé infiniti mondi e possibilità, e che per questo vale la pena apprendere e insegnare. I nostri amici al di là dell’Atlantico l’hanno capito presto; noi con giusto qualche tempo di ritardo. In effetti, inutile negarlo, siamo ancora piuttosto diffidenti verso i corsi di scrittura, convinti come siamo che uccideranno a suon di regole il nostro talento.

Ma non è esattamente così. È per questo che noi di TranslaStars vorremmo sfatare qualche mito.


Scrittura creativa: i miti da sfatare 

La scrittura creativa ci riguarda da molto vicino. Anzi, per essere precisi, ci riguarda da dentro. Ecco forse la ragione per cui siamo così perplessi di fronte a tutte le iniziative che ci vengono proposte e ai corsi che ci vengono propinati dal web.

Benché ognuno debba essere libero di avere la sua opinione in proposito, sarebbe meglio avere a disposizione le informazioni necessarie per costruirla.

Nello sfatare i seguenti miti, vi promettiamo oggettività assoluta. Naturalmente, nel bene e nel male:

1. Se hai talento, i corsi di scrittura creativa non servono;

Che è come dire che se hai talento i corsi di canto non servono, né i corsi di lingue straniere, né quelli di qualunque altra disciplina in cui riesci bene. Così come le arti pittoriche sono state insegnate per secoli, anche la scrittura è composta da una parte teorica che va analizzata in modo critico, compresa, messa in pratica. E questo non ha nulla a che fare col talento di ognuno. Ha a che fare con gli strumenti per esprimerlo nel miglior modo possibile, con una consapevolezza che soltanto studio e apertura mentale possono dare.

Che senso ha possedere una Maserati se non si sa come guidarla?

2. I corsi di scrittura tendono a omologare lo stile degli scrittori;

Non c’è bisogno di un corso di scrittura per capire che tutti i romanzi, se ridotti all’osso, si somigliano. La struttura di base delle opere di narrazione è sempre la stessa e non c’è niente di misterioso o terribile in questo. Anche la struttura di base di tutte le canzoni è pressocché identica, ma nessuno si è mai sognato di cantare una canzone partendo dal ponte e terminando con la strofa iniziale. Fornire a un autore gli strumenti teorici, guidarlo attraverso i vari modi di metterli in pratica, non vuol dire omologare il suo modo di scrivere. I romanzi senza né capo né coda sono pessimi romanzi, punto. Non c’è omologazione che tenga.



3. La scrittura è questione di ispirazione;

Questo è uno dei miti più difficili da sfatare, forse perché da sempre l’immagine che abbiamo dello scrittore è quella di un uomo tormentato e solitario, i cui pensieri si riversano su carta in modo immediato e naturale, creando dei capolavori che prendono forma come per origine divina. 

Il fatto è che il talento non esclude né lo studio né la progettazione del suddetto capolavoro. E che se tutti gli scrittori, per scrivere, avessero aspettato che il fulmine dell’ispirazione li colpisse dritto in testa, adesso avremmo probabilmente più o meno dieci libri da leggere in tutto il pianeta. Scrivere è una questione di tenacia. Di testardaggine. Di cancellature e correzioni. Scrivere solo quando si è ispirati vuol dire non scrivere quasi mai. O peggio, non mettersi mai alla prova. Ed è quando ci si mette alla prova e ci si confronta a viso aperto col foglio che arrivano le idee e le parole migliori.

4. I corsi di scrittura lucrano sui sogni degli aspiranti scrittori;

Quello succede a volte, inutile negarlo. Ma è ugualmente inutile fare di tutta l’erba un mega fascio di diffidenza e sospetto. Il corso in questione promette forse sogni di gloria? Garantisce pubblicazioni, premi oppure il raggiungimento di chissà quale conoscenza suprema?

Se la risposta è affermativa, statene alla larga.

Un corso di scrittura creativa non crea scrittori. Crea autori più consapevoli. Fornisce loro gli strumenti necessari a migliorare e riordinare i loro lavori. Accoglie gli appassionati dando loro uno spazio speciale in cui esprimersi e coltivare ciò che amano.

Prima di scegliere un corso di scrittura – ma questo vale in realtà per qualunque altra cosa – rendetevi conto di ciò che state acquistando. Se fin dall’inizio i patti sono chiari, non c’è motivo di dubitare del professionista al quale vi state affidando.


P.S. Se volete saperne di più sul corso online di scrittura creativa Incastri d’inchiostro, progettato per voi da TranslaStars, non esitate a cliccare su questo link.


Elena Cangiamila



Comments

Popular posts from this blog

10 cursos gratuitos para traductores que no te puedes perder

The 10 best terminology and glossary management tools for translators and interpreters

5 migliori siti per trovare lavoro come traduttore