Come creare un CV per traduttori: una guida in cinque punti




Come creare un CV per traduttori: una guida in cinque punti


Ecco, ci sei quasi. Hai finalmente abbandonato la strada della procrastinazione per stilare una lunga lista di agenzie di traduzione che potrebbero fare al caso tuo. Hai spulciato la loro presentazione sul sito internet, quella dei loro fondatori, persino quella di ogni singolo collaboratore che ha avuto l’onore di comparire nella sezione “Chi siamo”. Hai indagato con cura il tipo di prestazione richiesta, i lavori finora svolti, hai pensato che forse sì, potevi essere all’altezza.

Hai operato, insomma, una selezione della selezione, e adesso sei pronto al passo successivo.

Il salto nel vuoto, la sfida più grande: l’invio del tuo Curriculum.


A questo punto, solo uno su mille ce la fa. E non è un eufemismo. Creare un buon CV non è affatto semplice come potrebbe sembrare. La pagina vuota ti fissa, le domande ti assalgono. Europass o non Europass? Foto o non foto? E le soft-skills? Il problem-solving? E la prima esperienza lavorativa, quando a quindici anni davi ripetizioni di inglese e traducevi le web-novel, quella insomma, sarà il caso di metterla?


Dicevo, uno su mille ce la fa. Prima di lanciarti nel vuoto, dunque, assicurati di avere con te un buon paracadute. Noi di TranslaStars vorremmo aiutarti a costruirlo, proponendoti questa piccola ma efficace guida in cinque punti su come creare un buon CV per traduttori.

Creare un CV per traduttori: cosa devi sapere

Sii creativo (ma non troppo)

Sembra un controsenso, ma no, in realtà non lo è. La capacità di personalizzazione del proprio CV è una qualità molto apprezzata all’interno delle aziende, soprattutto se prendiamo in considerazione professioni – come quella del traduttore – nelle quali il coraggio di osare e un pizzico di estro sono sempre graditi. Il caro, vecchio Europass, dunque, non è più la scelta migliore. 

Il CV d’altro canto, è un biglietto da visita. Certo, è una lista delle tue esperienze e competenze e in quanto tale ha tutte le carte in regola per divenire la cosa più noiosa che si possa leggere: non per questo deve diventarlo.

Tuttavia, anche la creatività ha un limite. Se il tuo CV rischia di divenire un quadro astratto, significa che è arrivato il momento di fermarsi.

Ti consigliamo di visitare il sito web di Canva se vuoi avere qualche idea su come fare un CV "in style".

Specifica i tuoi strumenti

No, la tua eccellente capacità di utilizzo del pacchetto Office non rientra più tra le cose che occorre sottolineare. In linea di massima, riusciamo tutti ad aprire un file Word e a creare una tabella su Excel. Non è questo che interessa alle agenzie di traduzione. La tua abilità nell’utilizzo dei CAT Tool, al contrario, è una competenza cruciale, ed è per questo che va approfondita ed evidenziata. 

Con quali strumenti di traduzione assistita hai già lavorato? Quali sono quelli che hai imparato ad usare pur senza averne esperienza professionale? 

Non hai bisogno di una lista infinita di CAT Tool da elencare, ma cerca di essere il più onesto e specifico possibile.

Competenze e combinazioni linguistiche

Un’agenzia di traduzione può anche ricevere centinaia di CV in un giorno. Per questo, ordine e chiarezza sono indispensabili: forse può sembrarvi ingiusto e brutale, ma un CV confuso e poco specifico può persino divenire motivo di scarto immediato. Dunque, una delle cose che deve essere subito chiara a chi ci legge è il tipo di prestazione che offriamo e in quali combinazioni linguistiche. 

Per prima cosa, qual è la vostra madrelingua? E se traducete da e verso più lingue, qual è il livello di competenza per ognuna? È probabile non sia uguale per tutte. Curatevi allora di specificarlo e – se ne avete – offrite di mostrare delle certificazioni a supporto di ciò che scrivete. Anche in questo caso, siate sinceri, in primis con voi stessi.

Questione di specializzazione

La traduzione è una disciplina complessa, che è costituita da innumerevoli settori. E se ve lo state chiedendo, no, scrivere che vi occupate di traduzione tecnica, non basta. Specificare i vostri ambiti di specializzazione è necessario sia per la vostra credibilità come professionisti, sia per ottenere dei progetti che facciano giustizia alle vostre abilità. Non c’è nulla di male a essere molto bravi nelle traduzioni giuridiche e a trovare difficoltà in quelle mediche. O al contrario ad aver lavorato unicamente nel campo delle traduzioni letterarie. 

Un elevato grado di specializzazione è una caratteristica molto apprezzata nei traduttori, poiché assicura alle agenzie di star affidando un determinato progetto alla persona giusta.

Hai finito di scrivere il tuo CV? Preparati a smontare e rimontare

É così, un CV non è per sempre. Soprattutto se sei un traduttore freelance, la tua lista di collaborazioni si allungherà e accorcerà di continuo. 
È importante, dunque, stare attenti alla pertinenza delle esperienze lavorative relativamente a una posizione che stiamo cercando di ottenere o a un’agenzia che vogliamo conquistare. 

Non tutto il nostro bagaglio di lavori, collaborazioni, stage e workshop è rilevante.

Se lo scheletro del CV sarà più o meno sempre identico, dobbiamo invece personalizzare il resto in accordo al tipo di agenzia a cui ci stiamo presentando e individuare le competenze chiave da mettere in evidenza. Smontare e rimontare è necessario. Ed è ciò che renderà il vostro CV davvero efficace.



Se volete imparare a creare un CV per traduttori, date un’occhiata al corso ProD+L Traduttore e CV: come scrivere un CV professionale ideato dalla traduttrice Federica Mariani. Il corso vi guiderà, lezione dopo lezione, nella creazione del vostro profilo professionale, la creazione di una lettera di presentazione o come migliorare il vostro profilo LinkedIn.



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