Cinque cose che dovete sapere per tradurre testi giuridici


Cinque cose che dovete sapere per tradurre testi giuridici

Tra i molteplici ambiti della traduzione specialistica, quello che concerne i testi giuridici – atti notarili, contratti, condizioni di vendita o trasporto, sentenze, testamenti, decreti e chi più ne ha più ne metta – è uno dei più impegnativi e delicati.

Basti pensare che ogni paese ha il suo ordinamento giuridico, e che i sistemi normativi di ogni nazione possono presentare differenze cruciali, talvolta persino mancanza di corrispondenze. Il traduttore di testi giuridici deve affrontare problemi di traduzione specifici riguardanti non solo la lingua in quanto tale, ma anche concetti di base, registro e sintassi, i quali occorre riportare puntualmente, creando un compromesso tra fedeltà al testo di partenza e comprensibilità nella lingua di arrivo. Nell’analizzare il documento tradotto, le conclusioni tratte dai lettori della source language e quelle tratte dai lettori della target language devono essere identiche. Se così non è, la nostra traduzione sarà stata inefficace, e per questo fallimentare.

Il traduttore di testi giuridici si trova di fronte una sfida enorme, soprattutto se si approccia al settore per la prima volta. Noi di TranslaStars lo sappiamo bene: per questo vogliamo proporvi cinque consigli che vi prepareranno ad affrontare al meglio le traduzioni giuridiche.

Tradurre i testi giuridici: ciò che dovete assolutamente sapere

1.     Conoscere il settore

Saper maneggiare il linguaggio giuridico è essenziale. Ma conoscere il settore lo è altrettanto. Come faremmo altrimenti a scegliere la giusta applicazione della terminologia che abbiamo imparato? La giurisprudenza e il diritto sono materie complesse, ma occorre aver padronanza del sistema legislativo e giuridico tanto del paese della lingua di partenza, quanto di quello della lingua di arrivo. In particolare, una delle distinzioni basilari è quella tra civil law e common law. Non potremmo approcciarci nel modo corretto a una traduzione giuridica dall’italiano all’inglese senza conoscere questa differenza: il nostro ordinamento giuridico è quello della civil law, che riconosce il ruolo della legge come vincolante per guidare le decisioni della magistratura; il modello giuridico anglosassone è quello della common law, che si basa sulle decisioni dei singoli giudici, sul precedente. Tradurre senza questa conoscenza genererebbe ambiguità ed errori che un buon traduttore di testi giuridici non può permettersi. Per conoscere meglio il settore, troviamo molti spunti online: il sito Filodritto, ad esempio, contiene un elenco di codici e testi normativi in continuo aggiornamento, consultabili gratuitamente e commentati da professionisti del settore previo abbonamento alla rivista. 



2.     Corpora e glossari

Come accade in ogni ambito della traduzione specialistica, anche quella giuridica presenta una vasta terminologia tecnica. I CAT Tools sono sempre degli ottimi strumenti per creare i glossari, ma rispetto ad altri tipi di traduzione, in quella giuridica è molto rischioso inserire segmenti di frasi che avevamo memorizzato in precedenza nel software di traduzione assistita. Ogni frase, infatti, va compresa non solo in ogni parola, ma anche nell’effetto legale che produce. Effetto che è meglio ricreare di volta in volta, poiché ogni documento tradotto fa riferimento a un caso specifico.

Per questo, la consultazione di corpora e glossari di linguaggio tecnico è essenziale. A questo proposito, ottimi punti di partenza sono la IATE – la banca dati terminologica dell’UE – ed Eur-Lex il sito web dell’Unione Europea che consente non solo la consultazione di tutti i suoi testi di legge, ma anche la loro comparazione tra lingue differenti.

3.      Corsi di specializzazione

Iscriversi a un corso mirato è sempre una buona idea, soprattutto se si riconosce di aver ricevuto una formazione universitaria troppo generica o teorica.

Si può poi puntare sulla pratica e la professionalità di traduttori esperti, come accade con il corso TranslaStars di Valeria Onofri, traduttrice e interprete laureata in giurisprudenza e in mediazione linguistica. Il corso, MDTraduzione di testi giuridici si concentra sulla combinazione inglese-italiano e offre agli studenti la vantaggiosa opportunità di un tirocinio autovalutativo che permette di trasporre la teoria in pratica.

 

4.     Traduttori a confronto

Quello della traduzione è un atto solitario, che avviene a tu per tu col computer e di fronte a una scrivania. Chiudersi nella propria bolla di sapere però, è un grave errore. Il confronto con altri traduttori che hanno affrontato testi e difficoltà simili è importante, talvolta persino cruciale: ci permettere di sciogliere i nodi delle nostre incertezze, di imparare. Molti traduttori condividono le loro conoscenze attraverso degli articoli accurati, frutto di un’esperienza diretta e professionale del settore. I più generosi creano dei glossari da proporre ai lettori, che vale la pena consultare con spirito critico e che possono darci una direzione dei momenti in cui ci ritroviamo persi nei meandri del testo. Due buoni spunti: i consigli e gli articoli di Serena Casagrande che si occupa di francese e spagnolo, e quelli di Luca Lovisolo che si occupa invece di traduzione, diritto e relazioni internazionali.

5.     Traduttore giuridico o traduttore giurato?

Il Italia non esiste un vero e proprio albo dei traduttori. Ciò che più si avvicina a un registro ufficiale è quello dei CTU (consulenti tecnici d’ufficio), al quale occorre iscriversi per ricoprire la funzione di perito linguistico in tribunale. La mancata esistenza di un albo ha generato la figura del traduttore giurato, che è distinta da quella del traduttore giuridico. Per cominciare, il traduttore giuridico non è per forza anche un traduttore giurato. Se il primo, infatti, è specializzato nella traduzione di testi legali, il secondo prende il nome di “giurato” proprio perché esegue un atto di asseverazione circa la sua traduzione. Il traduttore giurato si fa dunque carico di qualunque responsabilità penale cui andrebbe incontro nel caso in cui la sua traduzione dichiarasse il falso. Il giuramento avviene di fronte a un notaio o a un funzionario dell’Ufficio del Giudice di Pace e può essere effettuato da qualunque tipo di traduttore.

Elena Cangiamila


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