5 errori da evitare quando inizi a lavorare come traduttrice o traduttore freelance
È tutto
pronto: hai la tua laurea in tasca, hai seguito un numero indefinito di corsi,
seminari, workshop e convegni sulla traduzione, hai passato qualche mese (o
qualche anno!) in Erasmus per perfezionare le tue competenze. E adesso?
E adesso è ora di mettere in pratica tutto quello che hai imparato e… non sai da dove iniziare! Se sei anche tu una traduttrice o un traduttore freelance in erba, ecco cinque errori da evitare assolutamente durante i primi anni della tua carriera.
Indice dei contenuti- Accettare tutte le proposte che arrivano
- Pensare (e agire) come se fossi solo/a al mondo
- Sottovalutare l’importanza del tempo libero
- Rimanere con un solo cliente nel tuo portfolio
- Trascurare la formazione
1. 1. Accettare tutte le proposte che arrivano
Ma
come? Ho appena iniziato a ricevere qualche proposta dalle agenzie di traduzioni
(se non è così, dai un’occhiata al preziosissimo webinar di Chiara Vecchi) e dovrei rifiutarle? È una follia!
È proprio
così invece: alle volte un “no” vale più di mille “sì”.
«All'inizio
della mia carriera, proprio nel primissimo anno, prendevo qualsiasi genere di
testo mi venisse proposto dall'agenzia con cui collaboravo», racconta Valentina Alia, traduttrice
specializzata in turismo e moda. «Questa agenzia aveva un metodo di valutazione
dei traduttori particolare, per cui dopo ogni traduzione si riceveva una
scorecard con il punteggio assegnato dal revisore in diversi ambiti, come Accuracy,
Fluency e via dicendo. Ovviamente questo prendere tutto senza curarsi
troppo del settore non ha portato troppi frutti all'inizio e molte traduzioni
di settori più specifici non ricevevano punteggi soddisfacenti. Grazie a
quest'esperienza ho imparato fin da subito l'importanza di non accettare tutto
quello che ci viene mandato e di saper dire di no a lavori che trattano settori
in cui non siamo competenti. È più probabile che un'agenzia vi ricontatti dopo
un "no" che dopo una traduzione scadente», conclude.
2. Pensare (e agire) come se fossi solo/a al mondo
Le
università di traduzione possono essere ambienti molto competitivi: test d’ingresso
molto selettivi, docenti esigenti e compagni poco collaborativi. Anche il mondo
della traduzione ha la fama di essere molto competitivo a causa della (presunta)
mancanza di opportunità e all’abbassamento costante delle tariffe.
Eppure,
vivere di traduzione non può (e soprattutto, non deve) essere sempre una gara:
è possibile anche aiutare colleghe e colleghi e ricevere aiuto a propria volta, in un
circolo virtuoso che dà benefici a chiunque ne entri a far parte. «Come si dice
in inglese, what goes around comes around, ed è proprio vero», spiega Chiara Scaramelli, traduttrice, interprete, copywriter, docente e project manager.
«La bellezza che ho sempre riscontrato io in questo settore è la capacità di
aiutarsi l’un l’altro», aggiunge.
Vorresti
espandere anche tu la tua rete di contatti, incontrare nuovi colleghi del
settore e potenziali clienti? Allora metti da parte i pregiudizi e partecipa al
webinar “Come fare networking nel settore linguistico” ideato da Myriam Macrì. Successo
garantito!
3. Sottovalutare l’importanza del tempo libero
«Quando
non hai capi che organizzano la tua giornata lavorativa, il rischio è non
smettere mai di lavorare», ammette Chiara. Ma ricorda: il burnout è il tuo
peggior nemico. Per evitarlo, impara a gestire il tuo tempo in maniera efficace,
ma soprattutto umana. Che tu sia fan del metodo Pomodoro o devota alla teoria del cronotipo, alterna la produttività a del sano, meritato riposo.
4. Rimanere con un solo cliente nel tuo portfolio
«Trovare
la giusta agenzia o cliente finale è molto importante per ogni freelance.
L’errore però può essere quello di smettere di cercarne altri», racconta Chiara.
«A me è successo dopo due anni dall’apertura della mia partita IVA, quando
un’importante multinazionale che mi mandava lavoro giornaliero smise di
avvalersi del lavoro di noi traduttori freelance da un momento all’altro. Il
risultato? Un fatturato di 43,00€ totali il mese dopo».
Per
questo non dovresti mai smettere di aggiornare il tuo CV e curare i tuoi
profili social con costanza: se senti di aver bisogno di una mano, sappi che Federica Mariani, traduttrice e consulente per CV e profilo
professionale sarà felicissima di aiutarti!
5. Trascurare la formazione
L’università sarà anche finita, ma non è di certo arrivato il momento di smettere di imparare! Scegli con cura i corsi o gli eventi che vuoi seguire, senza dimenticarti mai di:
- esplorare nuove specializzazioni, per ampliare costantemente i tuoi servizi e adattarli alle necessità del mercato;
- aggiornarti sule nuove tecnologie, software ditraduzione in primis!
- continuare a studiare la tua lingua materna per scrivere testi impeccabili!
In bocca al lupo per la tua carriera, siamo sicure sarà un successo!
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