Che cos’è la traduzione audiovisiva?


Che cos’è la traduzione audiovisiva?

Quando si parla di traduzione audiovisiva ci si può riferire a più pratiche diverse, ciascuna rivolta a un ambito o un uso specifico. Per distinguere le diverse tipologie tra di loro, è utile porsi le seguenti domande:
      Il testo finale è in un’altra lingua?
      Il mezzo di comunicazione cambia?
      La trasmissione dei contenuti è simultanea?
      A chi si rivolge il testo di destinazione?

Esistono quindi diversi tipi di traduzione audiovisiva:
·       Sottotitolaggio interlinguistico: è il primo tipo di sottotitolazione a cui pensiamo di solito, e si riferisce alla creazione di sottotitoli nella lingua del mercato di distribuzione per la fruizione di contenuti multimediali, come film, serie televisive, documentari, ecc.
o   Alcuni esempi:

·       Sottotitoli realizzati in diretta: vengono solitamente utilizzati a eventi dove un linguista crea i sottotitoli dal vivo mentre si svolte la manifestazione, così da consentire a tutti i partecipanti di seguire quello che sta succedendo. La produzione e la trasmissione dei sottotitoli sono simultanee. È necessaria la collaborazione di almeno una persona che traduce e una che digita i sottotitoli utilizzando uno strumento apposito. In alternativa, può essere usato un software per il riconoscimento vocale.

·       Sopratitoli: solitamente utilizzati in teatro, si tratta di traduzioni che vengono proiettate su uno schermo sopra il palcoscenico (di qui il nome).
o   In questo video viene spiegato come vengono creati i sopratitoli per la Royal Opera House di Londra: https://www.youtube.com/watch?v=2sdHgFiYPSo&feature=plcp

·       Doppiaggio con sincronia labiale: questa è la principale forma di adattamento di contenuti cinetelevisivi in Italia, dove le voci originali vengono sostituite da voci italiane che sembrano seguire gli stessi movimenti delle labbra delle persone che compaiono sullo schermo.
o   Qualche esempio:

·       Voice-over: questo metodo di doppiaggio viene utilizzato principalmente per documentari e programmi televisivi (ad esempio, reality show). Le voci italiane vengono sovrapposte a quelle originali, che si possono quindi ascoltare in sottofondo.
o   Qualche esempio:

·       Sottotitoli per non udenti e ipoudenti: denominati con la sigla SDH in inglese (Subtitling for the Deaf and the Hard-of-Hearing), questo tipo di sottotitoli include non solo i dialoghi, ma anche elementi non verbali della colonna sonora dei prodotti audiovisivi. Rendono visibili i suoni tramite l’uso di simboli; ad esempio, [] per indicare i testi di una canzone. Devono affrontare limitazioni di tempo e spazio maggiori, dato che bisogna inserire questi elementi tra gli enunciati delle persone che compaiono sullo schermo.
o   Ecco un video della BBC sull’argomento, dove viene mostrato anche come utilizzare software di riconoscimento vocale: https://www.youtube.com/watch?v=u2K9-JPIPjg

·       Audiodescrizione per non vedenti e ipovedenti: nei momenti di silenzio, una voce narrante descrive in maniera chiara, evocativa e sintetica quello che succede sullo schermo, in modo da comunicare i principali elementi visivi di un prodotto audiovisivo. Vengono così “tradotti” in parole gli elementi visivi e non verbali.
o   Qualche esempio:

Vuoi imparare a realizzare e tradurre sottotitoli in italiano? Nel corso MD Sottotitolaggio di TranslaStars scoprirai i segreti del sottotitolaggio interlinguistico e avrai la possibilità di metterti alla prova tramite esercitazioni pratiche con esempi reali.

Scritto da Nicola Calabrese.




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